Ai partner di AREPO ed a tutti coloro che condividono l’obiettivo di valorizzare la propria agricoltura di qualità
In questi tre anni l’attività della rete Arepo si è inserita in un contesto europeo fortemente in evoluzione. Il negoziato verso la nuova Politica Agricola Europea 2014-2020 è stato caratterizzato dagli importanti cambiamenti politici ed istituzionali che hanno ridisegnato l’assetto dell’intero settore. Un nuovo protagonismo del Parlamento europeo è stato definito dalla procedura legislativa ordinaria, che a partire dal Trattato di Lisbona caratterizza il processo decisionale in materia agricola. Il dibattito sulla PAC, inoltre, si è evoluto parallelamente a quello sul futuro Quadro Finanziario Pluriennale. Per la prima volta, la programmazione sulle risorse della politica agricola è stata dunque associata a quella dell’intero budget UE. L’accordo che faticosamente si è delineato assegna circa 380 miliardi di euro a agricoltura e sviluppo rurale e si struttura in quattro regolamenti.
In tale scenario AREPO, che rappresenta oggi circa il 40 % delle Indicazioni Geografiche (IG) europee, è stata in grado di rafforzarsi in modo importante crescendo in legittimità, risultati ottenuti e partner. Le nostre 27 Regioni sono approdate ad una strategia condivisa nel promuovere le proprie istanze a livello europeo. Un’azione di lobbying costante e puntuale ha reso la voce di AREPO forte e autorevole all’interno del processo decisionale in ambito agricolo. Emblema di questo ruolo strategico quello assunto nella difesa del concetto di “qualità” nell’ambito della PAC e nell’iter compiuto dal “pacchetto qualità” conclusosi nel settembre 2012. Ci siamo battuti per difendere e valorizzare le nostre priorità, in particolare una migliore protezione ex-officio, principio che prevede l’adozione per gli Stati membri di misure necessarie alla tutela delle IG e la designazione di autorità responsabili delle misure di protezione; inoltre, abbiamo ottenuto il riconoscimento dei prodotti di montagna e la possibilità per i consorzi dei formaggi e dei prosciutti di gestire i volumi di produzione. Il risultato del nostro impegno è un regolamento sulla qualità più vicino ai bisogni dei produttori, che tra le altre misure, permette una riduzione dei tempi di riconoscimento delle IG. Questo pacchetto apre anche nuovi scenari per i territori delle Regioni europee con la previsione di tre menzioni facoltative: prodotti di montagna, prodotti delle isole e prodotti della mia fattoria.
Negli ultimi anni la nostra associazione si è rivelata un interlocutore sempre più autorevole per le figure chiave delle Istituzioni UE. All’interno del Parlamento, abbiamo saputo stringere e rafforzare eccellenti rapporti con il presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale, Paolo De Castro, e con i deputati della Commissione più sensibili al tema della qualità. Ne è prova la corrispondenza tra le istanze proposte da AREPO e gli emendamenti dei parlamentari presentati nell’ambito del complesso processo di riforma della PAC.
Anche con la Commissione europea le relazioni si sono consolidate, grazie alle relazioni dirette con il Commissario Ciolos e il suo Gabinetto, alla costante partecipazione al gruppo consultivo sulla qualità, al gruppo consultivo ristretto sui prodotti locali e alle conferenze di alto livello su promozione, agricoltura locale e latte ed, infine, grazie e alla creazione di una STG transnazionale.
Lo stesso Commissario Ciolos ha riconosciuto il nostro impegno inviando una lettera di ringraziamento ufficiale alla presidenza di AREPO per il ruolo propositivo svolto nell’ambito della riforma della politica agricola. I rappresentati delle principali Istituzioni ed organi comunitari hanno partecipato agli eventi biennali mostrando grande sensibilità e attenzione alle proposte della rete.
L’attenzione di AREPO si mantiene concentrata anche sulla politica di promozione dei prodotti agricoli. Dalla risposta al Libro Verde della Commissione del 2011 fino alle fasi attuali ancora in corso, la rete ha difeso l’importanza di indirizzare il sostegno economico e finanziario alla promozione dei prodotti di qualità. Ci siamo inoltre adoperati affinché la promozione venisse mantenuta nel regolamento sul FEASR 2014-2020 e fosse indirizzata non a singoli agricoltori ma a gruppi di produttori.
La forza di AREPO nasce dall’impegno delle nostre Regioni. In questa fase di intensa attività, cinque nuovi membri hanno condiviso il progetto dell’associazione: Creta, Baviera, Puglia Lombardia e Molopolska. Negli ultimi anni si sono intensificati i rapporti e condivisi obiettivi di collaborazione con altri importanti network europei che come il nostro sostengono e difendono le produzioni di qualità (IFOAM, AREFLH , NECSTouR, Origin, Qualivita, AREV). Questo grazie anche alla partecipazione a progetti comunitari con l’obiettivo di presentare le nostre attività e promuovere le eccellenze, inclusi i sistemi innovativi di produzione, dei nostri rispettivi territori.
Se già tante sono state le prove affrontate e i risultati ottenuti, anche i prossimi anni saranno densi di appuntamenti. L’Unione Europea dovrà superare la drammatica crisi economica e fronteggiare lo scenario di incertezza e di volatilità dei prezzi dei mercati agricoli mondiali. Altre sfide si prospettano sui temi dell’ambiente, dell’energia e del cambiamento climatico. Inoltre, l’assetto politico delle Istituzioni europee cambierà nei mesi a venire con le elezioni del Parlamento Europeo e con la nomina dei nuovi commissari. Quanto ottenuto fino ad ora in termini di legittimazione e acquisizione di credibilità dovrà essere la base di partenza per la creazione di nuovi rapporti di collaborazione altrettanto fruttuosi. Ci manterremo vigili sugli sviluppi che coinvolgeranno la politica di qualità (in particolare l’evolvere della disciplina sulle menzioni facoltative), la politica di promozione, la definizione dei regolamenti esecutivi della nuova PAC e del regolamento sull’agricoltura biologica.
E’ arrivato il momento per i territori di agire nel quadro che a fatica si è definito a livello UE. In questa nuova stagione ci proponiamo come supporto tecnico e sede di confronto per le Regioni nell’ambito della stesura dei Programmi di Sviluppo Rurale, finalizzata alla valorizzazione ed alla promozione delle misure a sostegno dei prodotti di qualità. Il nostro spazio e capacità di intervento possono rafforzarsi grazie alla partecipazione e al contributo di nuove regioni.
Tiberio Rabboni
Presidente di AREPO