L’AREPO ha preso nota della presentazione della relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sull’opportunità di istituire un regime di etichettatura relativo all’agricoltura locale e alla vendita diretta. Si ringrazia la Commissione europea per aver incluso l’AREPO nelle differenti tappe di lavoro sul pacchetto qualità dal 2010 ed, in particolare, sull’agricoltura locale e la vendita diretta a partire dal 2012. Inoltre, in questo periodo l’AREPO ha collaborato con i deputati della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento europeo.
La creazione delle “menzioni facoltative di qualità” all’interno del pacchetto qualità ha aperto la strada ad un nuovo strumento, volto a sviluppare forme di commercializzazione che le regioni europee aderenti alla rete si impegnano in modo particolare a espandere, a sostegno dei loro produttori.
Già nel 2011, l’AREPO ha realizzato un sondaggio tra le regioni che la compongono, per definire le proprie priorità sull’agricoltura locale e la vendita diretta.
In particolare, l’analisi ha identificato come priorità principale il sostegno alla creazione di una menzione facoltativa di qualità senza logo e senza certificazione per evitare la concorrenza con i sistemi ufficiali di qualità.
Al fine di assicurare l’attendibilità di questa menzione facoltativa, l’AREPO auspica che i prodotti freschi o trasformati provengano esclusivamente dalle aziende agricole; mentre nel caso dei prodotti trasformati, la materia prima principale dovrebbe provenire dall’azienda. Inoltre, l’azienda dovrebbe essere qualificata come una società agricola, gestita da un agricoltore attivo. È molto importante prevedere la possibilità di utilizzare infrastrutture collettive esterne all’azienda per ragioni normative (es. macello) o tecniche (es. mulino). In questo caso, la garanzia della tracciabilità del prodotto è di vitale importanza perché l’etichetta finale dovrebbe obbligatoriamente riportare il nome e l’indirizzo del produttore o dell’impresa agricola. I criteri legati alla dimensione dell’impresa o al volume della produzione non possono essere definiti a livello europeo, a causa delle differenti realtà esistenti nei 28 paesi dell’UE. Infine, il sistema non dovrebbe essere limitato alla vendita diretta perché non è in tale contesto che la menzione rappresenta la soluzione più interessante.
A questo punto del processo, l’AREPO nota che le conclusioni della relazione, per quanto generali, sono coerenti con la posizione difesa dalla rete dal 2011.
http://ec.europa.eu/agriculture/quality/local-farming-direct-sales/index_en.htm