“Siamo preoccupati per l’intenzione della CE di esternalizzare la gestione quotidiana dei nostri disciplinari di produzione IG all’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO), che è responsabile della registrazione di marchi e disegni”.
Questo il messaggio principale presentato alle Istituzioni europee dalle associazioni AREPO, AREV, EFOW e oriGIn EU, rappresentanti la maggioranza degli stakeholder europei delle Indicazioni Geografiche (IG), in una lettera aperta inviata nella giornata di ieri.
In vista della prossima riforma del sistema di IG dell’UE, le quattro associazioni hanno espresso le proprie preoccupazioni in merito alla possibilità di delegare qualsiasi ruolo in termini di gestione delle IG all’EUIPO, rivendicando la solidità del quadro giuridico in vigore per le IG nell’UE, rafforzato dalle recenti misure adottate nell’ambito della PAC, nonché il ruolo delle IG come uno strumento di politica pubblica, sviluppo locale e una parte fondamentale delle politiche agricola e commerciale dell’UE.
“Riteniamo che le IG abbiano funzioni pubbliche. Sono molto più che semplici diritti di proprietà intellettuale. Infatti, sono state considerate dai politici fino ad oggi come strumenti di politica pubblica, che forniscono beni pubblici a tutta la società europea.”
Nella lettera, AREPO, AREV, EFOW e oriGIn EU hanno ribadito il ruolo di primo piano delle IG nell’ambito della strategia Farm to Fork, in quanto strumento chiave per garantire la sostenibilità preservando l’equilibrio territoriale a livello regionale. Questo è il motivo per cui la gestione delle IG dell’UE dovrebbe rimanere nelle mani della Commissione europea e non dovrebbe essere esternalizzata ad alcuna agenzia esterna.
“Inoltre, è fondamentale prendere in considerazione il fatto che i nostri disciplinari IG includono sempre più disposizioni che vanno oltre la protezione della denominazione. Di conseguenza, la Commissione europea è l’unica autorità che ha la competenza per occuparsene, poiché ha la capacità di valutare gli elementi dei disciplinari delle IG che riguardano la sostenibilità (inerente alle IG), la qualità, la concorrenza leale, ecc. tutti elementi che saranno sempre più centrali visto il Green Deal dell’UE”.
Pertanto, “l’attuale politica delle IG è più di una semplice protezione di un nome, è una parte integrante e di successo della politica agricola comune e dello sviluppo rurale. Dovrebbe rimanere parte di essa ed essere gestita completamente dalla Commissione europea”.
Maggiori informazioni :
Clicca qui per leggere la lettera aperta alle Istituzioni europee sulla riforma della politica delle indicazioni geografiche dell’UE:
2022.02.10_GI_reform_open_letter_EUIPO_IT 2022.02.10_GI_reform_open_letter_EUIPO_FR 2022.02.10_GI_reform_open_letter_EUIPO_ES 2022.02.10_GI_reform_open_letter_EUIPO_EN